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FEDIAF: i limiti massimi da dove arrivano? E che significato hanno per i nutrizionisti?.


mercoledì 1 marzo 2023


FEDIAF: i limiti massimi da dove arrivano? E che significato hanno per i nutrizionisti?

FEDIAF, nelle sue linee guida, pone su alcuni nutrienti dei limiti massimi che non andrebbero superati. Questi livelli nascono per gli alimenti PetFood completi, ma vengono utilizzati anche dai nutrizionisti quando preparano diete casalinghe poiché, ad oggi, non esistono linee guida specifiche per l'alimentazione casalinga

I nutrizionisti sono abituati a non superare quei limiti quando preparano piani nutrizionali casalinghi, affidandosi ai software per controllare che la dieta non contenga un quantitativo di nutrienti superiore al dosaggio massimo indicato da FEDIAF ma, spesso, non ne conoscono il significato e da dove essi derivino.

La prima cosa importante da sapere è che FEDIAF differenzia i limiti superiori in due tipologie: LEGALI e NUTRIZIONALI.

I limiti legali sono limiti che vengono imposti alle aziende PetFood dai regolamenti della comunità europea (regolamento UE 1831/2003 in combinazione con il registro UE degli additivi per mangimi), sono uguali per tutti gli alimenti, a prescindere dell'età dell'animale a cui sono destinati e riguardano esclusivamente oligoelementi o vitamine che vengono aggiunti come additivi.

Infatti, se il nutriente proviene esclusivamente dalla materia prima utilizzata nel mangime, il limite massimo non si applica e, se per quel nutriente è presente anche un limite nutrizionale, è quest'ultimo che andrebbe preso in considerazione.

Tuttavia, il limite legale non si riferisce solo al quantitativo aggiunto poiché, come specifica FEDIAF, qualora un nutriente venga additivato, il limite va considerato sulla quantità totale del nutriente presente nel prodotto finito, ossia quantità proveniente dall'additivo più la quantità presente nella materia prima.

Cercando, in maniera un po' forzata, di trasportare questo concetto alle diete casalinghe, un nutrizionista dovrebbe cercare di non superare quei limiti qualora il nutriente derivasse anche da un integratore mineral-vitaminico.

Il problema, però, è che quei limiti presenti nella legislazione dell'UE vengono espressi solo sul contenuto di un alimento con un'umidità del 12% e non tengono conto della densità energetica, infatti, FEDIAF, per conformarsi alla regolamentazione europea, li riporta solo nelle tabelle che si riferiscono alla sostanza secca.

Per facilitare i nutrizionisti che sono abituati a lavorare sulle 1000kcal, i software hanno convertito questi dati anche per le tabelle che si basano sulle kcal, utilizzando le conversioni suggerite da FEDIAF. Tuttavia, questi valori andrebbero presi con le "pinze", perché le formule di conversione per passare dai valori di una tabella, a quelli dell'altra tabella, sono considerate valide solo se la densità energetica dell'alimento somministrato all'animale è di 400kcal/100g di sostanza secca.

I limiti nutrizionali, invece, hanno un significato differente.

Essi si basano su studi scientifici in cui quei limiti massimi sono stati utilizzati in un alimento completo per cani e gatti sani senza che si presentassero effetti avversi.

Anche in questo caso, però, FEDIAF specifica che livelli superiori al massimo nutrizionale potrebbero essere ancora sicuri ma che non ci sono dati scientifici che lo assicurino e, di conseguenza, consiglia vivamente di rispettarli.

Questi limiti variano a seconda della specie e dello stato fisiologico dell'animale.

I limiti legali sono presenti per i seguenti nutrienti: rane, iodio, ferro, manganese, selenio, zinco e vitamina D.

Per tutti questi nutrienti, non viene fornito anche un limite nutrizionale, eccezion fatta per la vitamina D.

Il limite nutrizionale per questa vitamina, nel cane, si basa su uno studio effettuato su cuccioli di Alano in cui si dimostrava che un livello di vitamina D di 435 UI su 100 di s.s. di dieta può influenzare l'assorbimento di calcio e disturbare l'ossificazione endocondrale.

Per tanto, FEDIAF ha posto come limite nutrizionale quello suggerito da NRC di 320 UI per 100 gr di sostanza secca.

Tuttavia, nelle note, FEDIAF specifica che questo limite si riferisce a cuccioli di taglia gigante e che per i cuccioli di taglia piccoli, presentando delle differenze nel metabolismo del colecalciferolo, potrebbe essere considerato sicuro anche un limite più elevato, ossia di 425 UI/100 gr di S.S.

Ma perché questo limite è presente anche per gli adulti?

Perché non essendoci studi sulle assunzioni massime sicure di Vitamina D nei cani adulti e nelle femmine in riproduzione, FEDIAF raccomanda di utilizzare gli stessi massimi nutrizionali indicati nei cuccioli.

Anche nel gatto è presente un limite nutrizionale per questa vitamina ma è molto più alto rispetto a quello presente nel cane, infatti, è di 3000 UI/100 gr di s.s. e si basa su uno studio del 2001 di T.R. Sih. Nello studio è stato mostrato come, l'assunzione di un quantitativo così elevato di Vitamina D per un lungo periodo, non abbia indotto alterazioni nella funzionalità renale e nell'istologia del tessuto renale, nonostante un aumento della concentrazione plasmatica di colecalciferolo.

Di conseguenza questo quantitativo può essere considerato sicuro.

Nelle tabelle FEDIAF c'è un'altra vitamina liposolubile per cui è presente un limite nutrizionale: la vitamina A.

Per i cani, questo limite è uguale per tutte le fasi di vita ed è di 40000 UI su 100 grammi di sostanza secca (per alimenti che apportano 400 kcal ogni 100 grammi di S.S.).

Questo limite è stato deciso da FEDIAF basandosi su diversi studi e, in particolar modo, rappresenta l'80% della dose indicata in uno studio da Goldy come quella che potenzialmente può creare problemi ad un cane adulto nel mantenere la normale omeostasi di Vitamina A.

In realtà, esiste uno studio in cui l'utilizzo di una quantità di vitamina A tre volte superiore a questo limite non ha causato reazioni avverse, per cui FEDIAF reputa il limite inserito nelle tabelle un limite assolutamente sicuro.

Per i cuccioli non ci sono studi così approfonditi, per cui è stato deciso di mantenere lo stesso limite per i soggetti adulti, che comunque è risultato sicuro in uno studio effettuato da un'azienda mangimistica sui cuccioli.

Nel gatto, invece, i limiti sono gli stessi per gli adulti e per l'accrescimento, ma per la riproduzione c'è un limite più basso.

Il limite per gli adulti e i gattini (40.000UI/100 gr di S.S.) si basa su uno studio del 1967 fatto su gattini che avevano 6-8 settimane di vita in cui un'assunzione di più del doppio del limite posto da FEDIAF per 41 settimane non ha creato reazioni avverse.

Nelle gatte in riproduzione, invece, c'è stato uno studio in cui la somministrazione di un alimento contenente 100.000 UI di vitamina A, sempre su 100 gr di S.S., aveva causato malformazione fatali nei gattini.

Il limite usato da FEDIAF è quello suggerito dall'NRC che si basa su questo studio ed altri studi che a dosi più basse di vitamina A non hanno evidenziato reazioni avverse.

Per i minerali i limiti massimi nutrizionali si concentrano soprattutto sul calcio, sul fosforo e sul loro rapporto (di cui parleremo in un articolo successivo).

L'altro minerale per cui è consigliato un limite massimo nutrizionale, sia per il cane che per il gatto, è il sodio.

Questo limite nasce da studi che hanno mostrato come il limite suggerito sia sicuro per entrambe le specie.

I dati scientifici, infatti, mostrano che i livelli di sodio fino all'1,5% su S.S. (3,75g/1000 kcal) sono sicuri sia per i cani che per i gatti SANI. FEDIAF specifica che livelli più alti possono ancora essere sicuri ma che non esistono studi a riguardo.

Tuttavia, esiste uno studio, del 1990 di Boemke in cui viene mostrato che un alimento contenente il 2% di sodio su S.S. può determinare un bilancio negativo del potassio.

Lo stesso discorso viene fatto per il cloro, ma solo per il cane, in cui viene suggerito di non superare la soglia di 2,35% su della S.S., solamente perché questo valore è stato indicato da alcuni studi come sicuro. Valori più alti non sono stati studiati.

Infine, FEDIAF pone dei limiti nutrizionali anche su alcuni amminoacidi, ma solo durante l'accrescimento.

Per il cane lo fa solamente sulla lisina e sulla ragione da cui nasce questo limite ne abbiamo già parlato in un precedente articolo. (Eccesso di lisina nei cani in accrescimento).

Per il gatto, invece, i limiti vengono posti su 3 amminoacidi: l'arginina, la metionina e il triptofano.

Quello per l'arginina nasce da uno studio di Taylor del 1996 in cui si è scoperto che una dieta contenente 4,5g di arginina, ogni 100g, induceva una piccola diminuzione del tasso di crescita nei gattini. NRC (da cui FEDIAF prende il limite attuale) ha quindi fissato un massimo prudente a 3,5g/100 g di S.S.
Per il triptofano gli studi che sono stati presi in considerazione per decidere il limite sono due. In questi studi si è visto come un dosaggio di 1,5g di triptofano in 100g di dieta (contenente 450kcal ogni 100g) non scaturisse nessun effetto avverso mentre dosaggi 4 volte superiori inducessero effetti avversi di cui però non viene specificata la natura.

Purtroppo, per il limite posto sulla metionina non viene spiegata da FEDIAF la ragione.

Nella bibliografia sottostante abbiano raccolto e diviso per nutriente gli articoli scientifici indicati da FEDIAF come quelli analizzati per definire i limiti massimi nutrizionali cosicchè, qualora un nutrizionista lo desiderasse, possa reperire più facilmente gli studi.

BIBLIOGRAFIA:
FEDIAF Nutritional Guidelines, ottobre 2021.
VITAMINA A
- Freytag TL, Liu SM, Rogers QR, et al. (2003) Teratogenic effects of chronic ingestion of high levels of vitamin A in cats. J Anim Physiol Anim Nutr. 87(1-2):42-51
- Goldy GG, Burr JR, Langardener CN. (1996) Effects of measured doses of vitamin A fed to healthy beagle dogs for 26 weeks. Vet Clin Nutr.3:42-49
- Hathcock JN, Hattan DG, Jenkins MY, et al. (1990) Evaluation of vitamin A toxicity. Am J Clin Nutr. 52(2):183-202.
- Morris PJ, Salt C, Raila J, et al. (2012) Safety evaluation vitamin A in growing dogs. Brit J Nutr. 108(10): 1800-1809
- Seawright AA, English PB, Gartner RJW. (1967) Hypervitaminosis A and deforming cervical spondylosis of the cat. J Comp Path. 77(1):29-IN26.
VITAMINA D
- Sih TR, Morris JG, Hickman MA. (2001) Chronic ingestion high concentrations of cholecalciferol in cats. Am J Vet Res. 62(9):1500-1506
- Tryfonidou M A, Holl M S, Vastenburg M. (2002a) Moderate vitamin D3 supplementation mildly disturbs the endochondral ossification in growing dogs. In: PhD Thesis. Utrecht University: (7) p. 110-122. 
- Tryfonidou MA, Stevenhagen JJ, van den Bemd GJCM, et al. (2002b) Moderate Cholecalciferol Supplementation Depresses Intestinal Calcium Absorption in Growing Dogs. J Nutr. 132(9):2644-2650 
SODIO
- Boemke W, Palm U, Kaczmarczyk G, et al. (1990) Effect of high sodium and high water intake on 24 h-potassium balance in dogs. Zeitschrift für Versuchstierkunde. 33(4):179-185.
- Nguyen P, Reynolds B, Zentek J, et al. (2016) Sodium in feline nutrition. J Anim Physiol Anim Nutr. 101(3): 403-420
AMMINOACIDI
- Herwill AM. (1994) Effect of excess L-tyrosine and L-tryptophan added to a low protein diet for growing kittens. Master Thesis. University of California, Davis
- Taylor TP, Morris JG, Willits NH, et al. (1996) Optimizing the pattern of essential amino acids as the sole source of dietary nitrogen supports near-maximal growth in kittens. J Nutr. 126(9):2243-2252.
- Taylor TP, Morris JG, Kass PH, et al. (1998) Maximal growth occurs at a broad range of essential amino acids to total nitrogen ratios in kittens. Amino Acids. 15(3): 221-234


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